L’Asparago di Arcole è un prodotto agroalimentare tradizionale italiano (P.A.T.) della Regione Veneto tipico della provincia di Verona
Categoria
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati
Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali
Asparago di Arcole
Territorio interessato alla produzione
La zona di produzione dell’Asparago d’Arcole comprende, nell’ambito della provincia di Verona, i territori
dei comuni di Arcole, S.Bonifacio, Veronella e Albaredo d’Adige.
Descrizione sintetica del prodotto
La denominazione Asparago Bianco d’Arcole designa i turioni di asparago (Asparagus officinalis L.)
riferibili all’ecotipo locale.
Il diametro medio minimo al centro è di circa 10 mm; la lunghezza è compresa tra 18 e 22 cm.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
Si impiegano le tecniche tipiche della coltura dell’asparago.
Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il condizionamento del
prodotto
Non si segnalano particolari materiali e attrezzature.
Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
Vengono utilizzati i normali locali aziendali.
Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e
secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
Alla fine dell’800 il Regio Prefetto conte Luigi Sormano Moretti, nella sua monumentale opera “Monografia
della Provincia di Verona”, così parla degli asparagi: “In questa zona di colline, specialmente in prossimità
di Verona, si coltivavano altresì d’ortaggi… gli asparagi, oltre che negli orti suburbani, coltivati con
singolare cura a Montecchia ed a Monteforte dove fecero buona prova due novelle varietà primaticce
Lhérault e Leboeuf, nonché nei comuni di Angiari e Zevio sulla destra della strada vicentina dove crescono
colossali per lo più col sistema antico della apposita ed accuratamente preparata profonda asparagiera, i quali
asparagi sono qui o bianchi o verdi poco essendovi conosciuti quelli violacei, e meno nota ancora, salvo che
a Montecchia dove l’esperimento sorpassò ogni aspettativa, la coltura loro a metodo detto dell’Argenteuil
esteso ad interi campi con piantamento superficiale che dà, dopo solo un biennio, regolare, continua e buona
produzione”. La coltivazione dell’asparago era, sino alla fine degli anni Sessanta, particolarmente
abbondante nella vallata dell’Alpone; poi, per l’estendersi dei vigneti adatti a produrre il vino Bianco di
Soave DOC, fu abbandonata. L’asparago allora scese a pochi chilometri più a Sud, nel comune d’Arcole,
trovando terreni ideali, sabbiosi, profondi e freschi. Qui la maggior parte della popolazione era ancora dedita
all’agricoltura, con colture tradizionali. L’industrializzazione era però alle porte, il territorio d’Arcole subì
notevoli trasformazioni e mutarono anche le colture. In questa situazione si è introdotto l’asparago,
raggiungendo risultati impensabili e consensi da parte dei produttori. Questa coltura ha creato anche un
equilibrio di lavoro nella notevole parcellizzazione delle proprietà, permettendo a molti di rimanere legati
alla terra e al suo possesso, integrando il reddito familiare ed offrendo la possibilità della gestione
dell’asparagiaia a tempo parziale. In questo contesto sono sorte, per la commercializzazione dell’asparago,
tre cooperative agricole: l’Asparago d’Oro, la Cooperativa Agricola Napoleon e la Corag.
La zona di produzione dell’Asparago d’Arcole comprende, nell’ambito della provincia di Verona, i territori
dei comuni di Arcole, S.Bonifacio, Veronella e Albaredo d’Adige.