Asparago di Padova

L’Asparago di Padova è un prodotto agroalimentare tradizionale italiano (P.A.T.) della Regione Veneto

Categoria
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali
Asparago di Padova.

Territorio interessato alla produzione
La zona di produzione comprende, in provincia di Padova, l’intero territorio dei comuni di: Loreggia,
Piombino Dese, poi Camposampiero, Trebaseleghe, Borgoricco, Massanzago, Campodarsego, Villanova di
Camposampiero, Cadoneghe, Vigonza, quindi Noventa Padovana, Saonara Ponte San Nicolò, Albignasego, S.Angelo
di Piove di Sacco, Legnaro, Piove di Sacco, Arzergrande, Codevigo, poi Correzzola, Pontelongo, Brugine,
Polverara, Bovolenta, Terrassa Padovana, Candiana, Arre, Agna, Bagnoli di Sopra, Anguillara Veneta,
Conselve, S. Pietro Viminario, Cartura, poi Casalserugo, Maserà, Due Carrare, Pernumia, Tribano, Pozzonovo,
Monselice, Sant’Elena, Solesino, e Stanghella, Boara Pisani, Vescovana, quindi Granze, Villa Estense, Este,
Ospedaletto Euganeo, Saletto, Santa Margherita d’Adige, Carceri, Ponso, Vighizzolo d’Este, Sant’Urbano,
Barbona, Megliadino San Fidenzio, poi Megliadino San Vitale, Piacenza d’Adige, Masi, Castelbaldo, Merlara,
Casale di Scodosia, Urbana, Montagnana.

Descrizione sintetica del prodotto
Asparago ottenuto quindi dalle varietà Larac, Darianna, Precoce d’Argenteuil, Eros e altre derivanti da ibridazioni e
tipiche della zona. I turioni possono perciò essere bianchi o verdi e presentare le seguenti caratteristiche:

Bianchi: diametro minimo 10 mm – calibro da 10 a 16 mm e più – lunghezza non inferiore a 17 cm e non
superiore a 22 cm;

Verdi: diametro minimo 10 mm – calibro da 6 a 16 mm e più – lunghezza non inferiore a 17 cm e non
superiore a 27 cm.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
Normali metodi di raccolta e lavorazione degli asparagi

Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il condizionamento del
prodotto
Normali attrezzature per la raccolta e la lavorazione e il condizionamento degli asparagi

Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
Locali aziendali e celle frigorifere utilizzate quindi normalmente per la lavorazione e la conservazione degli ortaggi.

Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e
secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
Il medico padovano Michele Savonarola nel suo “Libreto di tutte le cosse che se manzano” (1508) tra le
produzioni presenti in zona cita inoltre  l’asparago, sia coltivato bianco “somegianti fruti che più nutriscono” che
selvatico “dà poco nutrimento”. Da un diario datato poi 1829-1931 di un confratello cuoco di un convento
padovano, si trova anche l’asparago fra le prelibatezze servite. Nelle statistiche relative agli “Aspetti economici
della provincia di Padova” si riscontra poi, nell’anno 1929, la presenza dell’asparago padovano che concorre per
circa il 9% alla produttività totale degli orti industriali dell’intera provincia.

Asparago ottenuto dalle varietà Larac, Darianna, Precoce d’Argenteuil, Eros e altre derivanti da ibridazioni e
tipiche della zona. I turioni possono essere bianchi o verdi.