Asparago verde amaro Montine è un prodotto agroalimentare tradizionale italiano (P.A.T.) della Regione Veneto tipico della provincia di Venezia
Categoria
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati
Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali
Asparago verde amaro Montine
Territorio interessato alla produzione
Comune di Cavallino – Treporti, in Provincia di Venezia.
Descrizione sintetica del prodotto
Turioni di asparago verde intenso con sfumature quindi violacee, parzialmente decolorati alla base, brattee non
troppo aperte poi, lunghezza inoltre di circa 25 cm, taglio alla base il più possibile netto e perpendicolare.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
La tecnica colturale si rifà quindi sostanzialmente a quella tradizionale degli asparagi: impianto con “zampe “di un
anno, inizio poi raccolta a partire dal terzo anno, distanza quindi tra le file 150-160 cm e 33-40 cm tra le piante. Coltura
molto rustica per i caratteri di “selvatico” ancora ben presenti e caratterizzanti. Produzione assai abbondante e
precoce a partire da marzo.
Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il condizionamento del
prodotto
I turioni raccolti manualmente sono quindi confezionati in mazzi omogenei, legati con rafia o elastici, condizionati
in imballaggi standard 30×50 ed avviati poi ai mercati più vicini o direttamente ai dettaglianti della zona e della
città di Venezia.
Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
Normali locali/magazzini aziendali con vasche di lavaggio e poi piani di lavorazione e confezionamento.
Elementi che comprovino che le metodologie di lavorazione siano state praticate in maniera omogenea
e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore a 25 anni
L’asparago Verde Amaro Montine appartiene alla varietà “Marittimus”, la forma spontanea quindi più diffusa nei
litorali adriatici dall’Istria alle Marche. Nel tempo poi oggetto di incroci allo scopo di aumentarne le rese e
ingentilirne i caratteri organolettici, ha però conservato il caratteristico gusto amarotico, la rusticità, la
resistenza alle malattie e la precocità tipica delle forme selvatiche. Le testimonianze storiche risalgono al
catasto austriaco (1826); più semplicemente la tradizione della “sparesea” è oggetto di una festa annuale che
da 30 anni si tiene a Cavallino tra la fine di aprile e i primi di maggio.
Turioni di asparago verde intenso con sfumature violacee, parzialmente decolorati alla base, brattee non
troppo aperte, lunghezza di circa 25 cm, taglio alla base il più possibile netto e perpendicolare.