Il fagiolo gnoco borlotto è un prodotto agroalimentare tradizionale italiano (P.A.T.) della Regione Veneto
Categoria
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati
Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali
Fagiolo gnoco borlotto
Territorio interessato alla produzione (specificare i singoli Comuni)
Comune di Villa Bartolomea ed in particolare le frazioni di Spinimbecco e Carpi
Descrizione sintetica del prodotto (indicando le materie prime impiegate):
Il prodotto è quindi un fagiolo borlotto rampicante con le seguenti caratteristiche:
baccello color rosso carnato contente 6/7 grani con polpa soda;
grano leggermente lungo di colore rosso screziato su fondo biancastro;
pianta mediamente vigorosa, con produzione abbondante concentrata nella parte basale.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura.
Il fagiolo è coltivato con metodiche tradizionali: semina manuale a postarella con 5/6 semi
distanza sulla fila 30 cm tra le file 90 cm;
le piante sono inoltre sostenute da paletti in legno di salice o da canne palustri;
il prodotto è poi raccolto manualmente o in parte trebbiato;
i fagioli sono allora immessi nel mercato del fresco e commercializzati su apposite casse;
i fagioli secchi vengono quindi fatti essiccare direttamente in pianta e commercializzati in appositi
contenitori.
Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il
condizionamento del prodotto
– Seme autoprodotto in azienda
– utilizzo di fertilizzanti naturali;
– raccolta manuale per il prodotto fresco e battitura meccanica per il prodotto secco;
– per favorire la conservazione del prodotto, il fagiolo viene sgusciato e fatto asciugare su dei
teli posti a terra all’aperto;
– Il prodotto viene consumato fresco e parte viene quindi fatto essiccare ed immagazzinato
Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
I locali destinati alla lavorazione, conservazione e stagionatura, del fagiolo, sono:
dedicati al prodotto;
in numero adeguato al potenziale produttivo e in funzione poi della richiesta del mercato;
rispondono allora ai requisiti richiesti sotto il profilo igienico sanitario e microclimatico.
Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera
omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
Il Fagiolo Gnocco Borlotto Lingua di Fuoco di Spinimbecco di Villa Bartolomea era quindi coltivato già
prima degli anni’30, anche se su superfici limitate e per lo più per il consumo famigliare. Solamente
una piccola parte della produzione era inoltre commercializzata al mercato di Legnago (VR) o porta a
porta.
Successivamente alla Seconda Guerra Mondiale la coltivazione di tale prodotto conobbe poi nuovo
impulso, con un notevole aumento delle superfici e ed una produzione stimata intorno ai 21.000 qli.
Dopo gli anni ’50 cominciarono a sorgere infatti centri privati di raccolta nella frazione di Carpi e a Villa
Bartolomea e all’inizio degli anni ’60 sorsero la Cooperativa CRAS (Cooperativa Rinascita Agricola
Spinimbecco) e la Coop. Acli di Villa Bartolomea, cooperative nate espressamente per la raccolta del
pregiato fagiolo. A tale prodotto, così importante per l’economia della zona, sino perciò dedicate molte
mostre settembrine, di cui si trova testimonianza in molti giornali locali e regionali (vedi articoli in
allegato).
Negli anni ’70 e ’80 si assistette ad un progressivo ridimensionamento dell’area di produzione del
fagiolo, che però continuava ad essere intensamente coltivato dalle aziende presenti a Spinimbecco e
Carpi di Villa Bartolomea. La Cooperativa CRAS continuò anche in questi anni a mantenere un ruolo
determinante nella concentrazione e commercializzazione del prodotto. Negli anni ’90 ci fu una nuova
diminuzione della produzione legata per lo più all’aumento del costo della manodopera.
Attualmente si assiste ad un rinnovato interesse verso questo prodotto, così legato alla vita economica
di queste zone. Infatti la necessità di realizzare un’attività agricola più sostenibile e legata alle
tradizioni ha portato ad un aumento delle produzioni e alla volontà di far conoscere questo pregiato
fagiolo (vedi Opuscolo informativo allegato).