Faraona camosciata

La faraona camosciata è un prodotto agroalimentare tradizionale italiano (P.A.T.) della Regione Veneto

Categoria
Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione

Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali
Faraona camosciata

Territorio interessato alla produzione
Veneto

Descrizione sintetica del prodotto
La faraona Camosciata è stata selezionata dal Ghigi nel 1922 presso la Stazione sperimentale di Pollicoltura
di Rovigo. Il corpo ha un profilo curvilineo ricoperto da penne che presentano la caratteristica “perlatura”.
Questa, altro non è che il disegno formato da piccole e regolari macchie rotonde di colore bianco, che
spiccano sulla colorazione delle penne. La pelle della faraona Camosciata è pigmentata, presentandosi
nerastra nella zona della gola e del collo. Le penne hanno una tinta fortemente bianca sfumata leggermente di
gialliccio, sulla quale spiccano in modo evidente le macchie a perla. La testa e il collo sono nudi.
Sono animali rustici che si prestano all’allevamento estensivo all’aperto per la produzione di carni di qualità.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
Sono animali quindi di indole gregaria, rustici e ottimi pascolatori.
Producono infatti ottime carni da spiedo ed arrosto.
Gli animali da riproduttori adulti raggiungono poi pesi di 1,5-1,8 kg il maschio e 1,4-1,6 kg nella femmina.
Le galline di faraona producono inoltre uova di circa 45 gr con guscio di colore rosso/bruno.

Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il condizionamento del
prodotto
Normali attrezzature di macelleria.

Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
La Faraona Camosciata è una quindi razza rustica a lento accrescimento che per dare i migliori risultati deve essere
allevata inoltre con metodo estensivo all’aperto. I pulcini vengono poi allevati al chiuso fino all’età di 40/60 giorni, poi
un volta impiumati vengono allevati in arche per l’allevamento all’aperto. Gli animali devono quindi poter disporre
di pascolo per almeno 10 mq/capo. Viste quindi le caratteristiche di rusticità della razza può essere allevata anche
con metodo biologico.

Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e
secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
Questa antica razza veneta fa perciò parte del “Progetto di conservazione razze avicole con particolare
riguardo verso quelle a rischio di estinzione”. Dal 1998 questo progetto è gestito poi da Veneto
Agricoltura per conto della Regione Veneto, precedentemente era gestito dal Consorzio per lo sviluppo
avicunicolo e della selvaggina del Veneto di Rovigo (1981) e ancor prima dalla Stazione Sperimentale di
Pollicoltura di Rovigo nata nel 1917. Documentazione storica è reperibile presso l’Azienda Regionale
Veneto Agricoltura.

Sono animali di indole gregaria, rustici e ottimi pascolatori.
Producono ottime carni da spiedo ed arrosto