Fasola Posenata

La Fasòla Posenàta è un prodotto agroalimentare tradizionale italiano (P.A.T.) della Regione Veneto tipico della provincia di Vicenza

Categoria
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali
Fasòla Posenàta

Territorio interessato alla produzione
Posina, Arsero

Descrizione sintetica del prodotto
Le fasole costituiscono, anche scientificamente, una specie particolare: Phaseolus coccineus L. E’ un
fagiolo che si presenta particolarmente grande: è mediamente 3 x 1,5 cm, schiacciato ed è all’interno di
un baccello molto lungo (può raggiungere i 50 cm) che mediamente contiene 8-10 fagioli ciascuno. Il
fagiolo è di colore rosso chiazzato di nero o viola con sfumature bluastre, colore che si accentua dopo
l’essiccazione. La pianta ha un fiore rosso, tanto che tradizionalmente viene posta intorno alle altre
colture affinché tale colore spaventi eventuali animali, soprattutto caprioli (anche il gusto delle foglie
contribuiva in questo senso). Ogni pianta ha 10-12 baccelli, un numero inferiore di fagioli rispetto alla
produttività di un borlotto (ma peso maggiore). E’ rampicante e supera i due metri crescendo quindi su
sé stessa dopo l’infrascatura.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
Il fagiolo si semina sullo stesso terreno ad anni alterni sfruttando, per il fagiolo, la concimazione
effettuata per la coltivazione precedente, in genere la patata (concimazione con letame maturo). E’ un
fagiolo tardivo, si semina i primi di maggio e si raccoglie tra settembre e ottobre. La coltivazione si
effettua in pieno campo, frammista alle altre colture in modo da permettere una certa ventilazione tra
una pianta e l’altra di modo che, dato il clima particolarmente umido di Posina ed Arsiero, il baccello
non si ammali e marcisca. Comunque si tratta di una pianta forte, resistente alle malattie. Durante la
crescita non necessita di particolari cure, essendo com’è resistente alle malattie, se non l’infrascatura al
momento giusto. Dato il suddetto clima di Posina e dei Comuni limitrofi, umidità notturna molto
elevata, il fagiolo non richiede mai acqua. E’ un fagiolo tardivo che si raccoglie a fine settembre. Il
fagiolo è robusto, dalla buccia abbastanza spessa, dal tipico sapore di castagna (proprio forse per le
caratteristiche del terreno (fresco e sciolto, ricco di scheletro, poco argilloso), dalla pasta interna
farinosa, “croccante” e sempre violastra (se freschi, cucinati hanno una pasta marrognola). Tiene molto
bene la cottura e non si disfa. Si mangia spesso in insalata con aglio, prezzemolo e olio.
E’ destinato ad un consumo da fresco ma anche ad essere essiccato: lo si lascia seccare sulla pianta fino
a che, raggiunto il grado di essiccazione necessario affinché il fagiolo non germini più, si stendono i
baccelli, in una stanza aerata, asciutta e fresca, su dei graticci (i ripiani devono lasciar traspirare per
evitare che si formi umidità e, per lo stesso motivo, i baccelli non devono sovrapporsi l’uno sull’altro).
Si sgranano per la vendita appena prima d’esser messi nelle cassette o nei sacchetti, dentro ai baccelli si
conserva meglio. I sacchetti sono tradizionalmente due, uno esterno di carta da pane e uno interno di
tela; si usa, in qualche azienda, porre una posata in ogni sacchetto per evitare eventuali insetti del
fagiolo).
La coltivazione è di carattere essenzialmente familiare di autoconsumo, anche se qualche cassetta è
presente, seppur per poche ore, nella mostra mercato di Posina che si tiene l’ultima domenica di ottobre.

Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il condizionamento
del prodotto
 Sacchetti di carta da pane e sacchetti di tela grezza per la vendita del prodotto.
 Cassette di legno per il trasporto dei baccelli

Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
Fresco non dura più di una settimana dopo di che tende ad avvizzire.
Essiccato sulla pianta, dev’essere conservato, il più possibile dentro ai baccelli, in una stanza fresca,
asciutta ed aerata, su dei graticci o comunque ripiani che lascino traspirare il prodotto. Si vende, e
successivamente si conserva, in sacchetti di carta da pane e di tela.

Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea
e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
La presenza e la tipicità della Fasola Posenata è testimoniata dalle voci di persone anziane che ne
comprovano l’esistenza da numerose generazioni. Eugenio Candiago nel ’62, inoltre, cita i famosi
fagioli nel suo libro accompagnanti magnificamente il riso e le tagliatelle fatte in casa.

Le fasole costituiscono, anche scientificamente, una specie particolare: Phaseolus coccineus L. E’ un
fagiolo che si presenta particolarmente grande: è mediamente 3 x 1,5 cm, schiacciato ed è all’interno di
un baccello molto lungo (può raggiungere i 50 cm) che mediamente contiene 8-10 fagioli ciascuno. Il
fagiolo è di colore rosso chiazzato di nero o viola con sfumature bluastre, colore che si accentua dopo
l’essiccazione. La pianta ha un fiore rosso, tanto che tradizionalmente viene posta intorno alle altre
colture affinché tale colore spaventi eventuali animali, soprattutto caprioli (anche il gusto delle foglie
contribuiva in questo senso). Ogni pianta ha 10-12 baccelli, un numero inferiore di fagioli rispetto alla
produttività di un borlotto (ma peso maggiore). E’ rampicante e supera i due metri crescendo quindi su
sé stessa dopo l’infrascatura.