Fragola altopolesana fragula

La fragola altopolesana fragula è un prodotto agroalimentare tradizionale italiano (P.A.T.) della Regione Veneto tipico della provincia di Rovigo

Categoria
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati.

Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali
Fragola altopolesana, fragula

Territorio interessato alla produzione
Altopolesine, comuni di: Salara, Ficarolo, Stienta, Occhiobello, Fiesso Umbertiano, Trecenta, Melara,
Ceneselli, tutti in provincia Rovigo.

Descrizione sintetica del prodotto
La fragola Altopolesana deriva dalla famiglia delle Rosacae, ossia frutto acidulo di forma conica con un
diametro non inferiore ai 20 mm. È cosparsa sulla superficie da acheni e viene prodotta in coltura protetta in
tunnel piccolo. Il frutto contiene un buon contenuto calorico e zuccherino ed è inoltre ricco di vitamina C e
flavonoidi.
Le varietà coltivate sono: Gorella e Bel Ruby che hanno fatto epoca, ma anche Marmolada, Elsanta, Dana,
Cortina, Splendida, Madlene, Roxana, Clery fino ad arrivare alle nuove varietà B3H11, 311.
Il frutto è adatto a molteplici usi in cucina, sia allo stato fresco che per la guarnizione di crostate o
preparazione di dolci e marmellate; la tradizione vuole però che nel territorio altopolesano la fragola venga
consumata in tutti i possibili modi, abbinandola anche a cibi salati. In particolare nel Comune di Salara viene
organizzata dal 1980 la Festa della Fragola nel mese di maggio e in queste giornate viene allestito uno stand
gastronomico in cui è possibile gustare una cena a base di fragole dall’antipasto al dolce, e fra tutti i piatti la fa
da padrone il famoso risotto alla fragola.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
La peculiarità del metodo di produzione della fragola altopolesana, che la qualifica maggiormente, è l’utilizzo
della tecnica in coltura protetta sotto tunnel piccolo. Il Polesine infatti è l’unico posto in Italia in cui si pratica
questa tecnica di coltivazione, a differenza ad esempio della vicina Emilia Romagna dove si coltiva in campo
aperto o del tunnel grande del veronese e della Basilicata.
Le fragole vengono piantate ai primi di Agosto e benché ci sia la possibilità di fare già un primo raccolto in
autunno, la tecnica tipica della zona richiede di attendere fino alla primavera successiva per garantire un unico
raccolto abbondante. Nel corso dei mesi in più occasioni, viene effettuata la defogliazione per permettere la
continua crescita di foglie nuove. La pianta necessita di frequenti irrigazioni ma in piccole quantità, soprattutto
nel periodo primaverile.
La coltivazione della fragola richiede molte attenzioni: durante la maturazione del frutto, il piccolo tunnel che
la protegge va aperto più volte durante la giornata: la giusta aerazione infatti è il segreto per la crescita
ottimale del frutto, che permette di evitare il rischio di marciumi; tale metodo di coltivazione inoltre, permette
di ridurre al minimo i trattamenti che non sono mai più di due nell’arco della stagione.

Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il condizionamento del
prodotto
La fragola viene piantata in terra e protetta da polietilene nero con manichetta forata; in primavera viene messa
a riparo utilizzando archetti di ferro per sostenere la copertura in pvc trasparente che costituiscono il
tradizionale “tunnel piccolo”, unico esempio su tutto il territorio italiano.

Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
La fragola altopolesana è quindi raccolta nel mese di maggio circa tre volte a settimana ed è destinata al consumo
immediato. Dopo la raccolta il frutto è poi conservato in plateau all’ombra in ambienti freschi per poche ore,
perché entro sera le fragole arrivano già ai luoghi di destinazione. La coltivazione delle fragole è inoltre attuata per
lo più in aziende agricole di piccole medie dimensioni, organizzate generalmente per la vendita diretta e
l’agriturismo.

Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e
secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
In ambito agricolo il Polesine è sempre stato un territorio particolarmente innovatore; infatti negli anni
Settanta sono poi introdotte tutte le possibili coltivazioni. Tra queste, la fragola è stata quella che, insieme ai
frutteti, ha attecchito maggiormente, basti pensare che solamente nel comune di Salara a metà di quel decennio
vi erano una cinquantina di produttori. Ogni sera le cooperative agricole della provincia e numerosi
commercianti locali arrivavano nelle campagne salaresi per rifornirsi di questo piccolo frutto prelibato.
In quegli anni, precisamente nel 1980 il Comitato di Gestione della Biblioteca di Salara ebbe la felice
intuizione di promuovere e valorizzare la Fragola Altopolesana attraverso una fiera dedicata a questo tipico
prodotto. Già nel 2004 si festeggia la Fragola d’argento, 25 anni di attività con la premiazione alla
fedeltà dei produttori con maggior numero di anni di partecipazione.
La Festa della Fragola altopolesana fragula sempre affrontato tematiche ben definite e di notevole spessore ospitando convegni
di tecnici specializzati nel settore che con le loro relazioni sempre più innovative di anno in anno, hanno dato
una mano ai produttori. Il clou della manifestazione è sempre stato il concorso della fragola più bella
dell’anno, dove i produttori espongono un plateau di fragole successivamente sottoposto al vaglio di una giuria
di esperti. L’anno record è stato il 1989, con ben 59 partecipanti non solo altopolesani ma anche dei paesi
limitrofi e fuori provincia.
Organizzata inizialmente in un’unica giornata, negli anni ’90 il ritmo è decisamente cambiato con eventi e
manifestazioni della durata di una settimana intera. Da allora attorno ad essa ruotano diverse manifestazioni
culturali, sportive, musicali e folkloristiche, sempre molto apprezzate. Nel 1997 e 1998 si sono tenute anche
due edizioni di corsa podistica denominata “Corsa dea Fragula altopolesana fragula”, tra l’altro ritornata in auge in questi ultimi
anni.

La peculiarità del metodo di produzione della fragola altopolesana, che la qualifica maggiormente, è l’utilizzo
della tecnica in coltura protetta sotto tunnel piccolo. Il Polesine infatti è l’unico posto in Italia in cui si pratica
questa tecnica di coltivazione, a differenza ad esempio della vicina Emilia Romagna dove si coltiva in campo
aperto o del tunnel grande del veronese e della Basilicata.