Giuggiolo del Cavallino

Giuggiolo del Cavallino è un prodotto agroalimentare tradizionale italiano (P.A.T.) della Regione Veneto tipico della provincia di Venezia

Categoria
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali
Giuggiolo del cavallino

Territorio interessato alla produzione
Comune di Cavallino -Treporti, isole S. Erasmo e Vignole, in Provincia di Venezia.

Descrizione sintetica del prodotto
Albero contorto, fortemente spinoso nelle parti vegetative giovani; particolarmente ornamentale. Frutti delle
dimensioni di un’oliva, di colore verde tenue se immaturi, bruno-rossastro a maturazione. Polpa dolce,
zuccherina di colore bianco o leggermente verde. Nocciolo inoltre durissimo e appuntito.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
L’impianto viene realizzato partendo da polloni di piede, sempre molto abbondanti. La pianta cresce poi
lentamente (la produzione si concretizza dopo 5-7 anni) ma vive molto a lungo e lasciata a se stessa diviene
cespugliosa, piramidale a completa maturità. I vecchi impianti erano molto larghi e praticamente usati per
ombreggiare le orticole in estate. Attualmente è interessante non solo per i frutti ma anche per la ricostruzione
del paesaggio agrario lagunare

Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il condizionamento del
prodotto
La raccolta è manuale, molto scalare, e si effettua inoltre in settembre/ottobre, quando i frutti cambiano colore, e
prima che raggrinziscano. E’ richiesta quindi una particolare attenzione per evitare i forti ed ostili aculei. I frutti sono
poco conservabili e sono quindi commercializzati in piccoli imballaggi o sacchetti di peso variabile (2-5 kg).

Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
Normali locali/magazzini aziendali con banconi di lavorazione; spesso il confezionamento avviene
direttamente in campagna al momento della raccolta avendo più che altro cura di eliminare le foglie e i frutti
troppo maturi.

Elementi che comprovino che le metodologie di lavorazione siano state praticate in maniera omogenea
e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore a 25 anni
Originario della Cina e dell’Asia Centrale, nella laguna veneta il giuggiolo è poi introdotto dai mercanti
veneziani ai tempi della Serenissima Repubblica, nell’epoca del suo massimo splendore quando molto attivi
erano gli scambi con l’Oriente. Per le testimonianze storiche si rimanda agli atti del catasto austriaco del 1826
tratti dall’Archivio di Stato di Venezia.
Originariamente presente come curiosità ornamentale, in talune isole non abitate si è anche diffuso
spontaneamente come pianta colonizzatrice.