Kiwi di Verona

Il kiwi di Verona è un prodotto agroalimentare tradizionale italiano (P.A.T.) della Regione Veneto tipico

Categoria
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali
Kiwi di Verona

Territorio interessato alla produzione
La zona di produzione del “Kiwi di Verona” comprende l’intero territorio dei comuni di Garda, Bardolino,
Lazise, Peschiera, Castelnuovo del Garda, Valeggio sul Mincio, poi Cavaion Veronese, Costermano, Affi, Rivoli
Veronese, Bussolengo, Pescantina, quindi Sona, Sommacampagna, Villafranca di Verona, Povegliano Veronese,
Castel d’Azzano, Buttapietra, San Giovanni Lupatoto, Zevio, Mozzecane, Verona, San Martino Buon
Albergo, Pastrengo, Caldiero, Belfiore, Ronco all’Adige, anche Palù, Oppeano, Bovolone, Isola della Scala, Isola
Rizza, Vigasio, Erbè e parte del territorio dei comuni di Sant’Ambrogio di Valpolicella, Dolcè, Brentino
Belluno, Caprino Veronese, Sorgà e Trevenzuolo.

Descrizione sintetica del prodotto
La denominazione “Kiwi di Verona” è dunque relativa ai frutti della famiglia Actinidiaceae, genere Actinidia, specie
deliciosa Chev., var. deliciosa (Liang e Fergusson) appartenenti alla cultivar Hayward e derivate. Il prodotto
presenta poi una forma cilindrica regolare con buccia di colore bruno su fondo verde, tomentata, con peli di
colore bruno lunghi 2-3 mm che si staccano quindi con facilità alla spazzolatura; la polpa di colore verde brillante è
contraddistinta da scarsa consistenza dell’asse centrale del frutto (columella) quando è poi pronto per il
consumo; il peso dei frutti è quindi superiore a 90 grammi; il residuo secco rifrattometrico al momento della
immissione al consumo non inferiore a 12° Brix; il sapore agrodolce con tipici aromi che richiamano poi  fragola,
uva e ananas, che interessa anche la columella, tenera ed edibile.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
La coltura viene protetta da reti antigrandine per evitare quindi ammaccature ai frutti. Il prodotto alla raccolta viene
confezionato in padella con uno strato ad alveoli singoli per proteggere poi il frutto.

Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il condizionamento del
prodotto
La preparazione del prodotto per la commercializzazione può essere fatta a mano oppure con calibratrici
meccaniche.

Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
Normali locali di lavorazione e celle di conservazione della frutta.

Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e
secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
La produzione di “Kiwi di Verona” nella provincia di Verona, come ovunque in Europa, ha quindi origine recenti,
ma in questo territorio la pianta ha trovato le condizioni pedoclimatiche caratteristiche della originaria zona
neozelandese di diffusione, fornendo un prodotto di tipica caratterizzazione organolettica, rappresentata
dall’uguale consistenza della polpa del frutto e del suo asse centrale (columella). Proprio queste
caratteristiche di tipicità hanno consentito, a partire dai primi anni ’70, il rapido sviluppo della coltura e
successi mercantili sia in Italia che all’estero.

La zona di produzione del “Kiwi di Verona” comprende l’intero territorio dei comuni di Garda, Bardolino,
Lazise, Peschiera, Castelnuovo del Garda, Valeggio sul Mincio, Cavaion Veronese, Costermano, Affi, Rivoli
Veronese, Bussolengo, Pescantina, Sona, Sommacampagna, Villafranca di Verona, Povegliano Veronese,
Castel d’Azzano, Buttapietra, San Giovanni Lupatoto, Zevio, Mozzecane, Verona, San Martino Buon
Albergo, Pastrengo, Caldiero, Belfiore, Ronco all’Adige, Palù, Oppeano, Bovolone, Isola della Scala, Isola
Rizza, Vigasio, Erbè e parte del territorio dei comuni di Sant’Ambrogio di Valpolicella, Dolcè, Brentino
Belluno, Caprino Veronese, Sorgà e Trevenzuolo.