Miele del Delta del Po

Miele del Delta del Po il frutto del lavoro delle api del grande fiume

Categoria
Prodotto di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro)

Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali
Miele del Delta del Po

Territorio interessato alla produzione
La zona di produzione comprende tutto il territorio palesano

Descrizione sintetica del prodotto
Il miele è un prodotto naturale che deriva dal nettare raccolto dalle api su diversi fiori che esse bottinano. Il
nettare viene poi elaborato dalle api stesse, concentrato ed arricchito con particolari enzimi e fermenti che
contribuiscono a dare al miele le sue caratteristiche organolettiche e salutari. Il miele si matura nei favi
dell’alveare protetti dalle api con un sottile velo di cera.
Le tipologie di miele prodotto in Polesine sono prevalentemente: acacia, millefiori. Nel Delta del Po si
raccoglie infatti una buona quantità di miele di erba medica. In minori quantità si produce anche miele di acacia,
tiglio, melone.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
Il miele viene poi raccolto dai favi nella sala di smielatura attraverso la disopercolatura. I favi vengono poi
inseriti nello smielatore che girando, grazie all’effetto della forza centrifuga favorisce la fuoriuscita del miele
liquido dal favo. Il miele estratto viene filtrato per liberarlo dai corpi estranei (es.: pezzi di cera) ed
immagazzinato, per circa 15 giorni, in appositi contenitori d’acciaio detti maturatori.
Trascorso questo periodo il miele è infine pronto per essere confezionato in vasetti di vetro, secondo quanto previsto
dalle norme igienico-sanitarie.

Indicare materiali e attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione ed il condizionamento del
prodotto
Smielatore, filtro, maturatore in acciaio inox, vasetti di vetro.

Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
Il miele viene lavorato nella sala di smielatura dotata poi di acqua calda e fredda, quindi autorizzata dall’ASL.
La conservazione del miele poi, fino al massimo di due anni, per evitare il processo di invecchiamento e
la conseguente perdita delle proprietà e caratteristiche, avviene infine in locali asciutti e al riparo dalla luce.

Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano praticate in maniera omogenea e secondo
regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
Sono quindi reperibili informazioni bibliografiche presso le biblioteche locali, fonti storiche che ne attestano infatti la
produzione nel territorio fin dall’ epoca di Plinio il Vecchio che racconta: …“gli apicoltori si muovevano inoltre per
mesi lungo il corso del Po per sfruttare gli ambienti delle sponde del fiume lussureggianti di piante, fiori e
radure. Lo stesso toponimo Melara, Comune dell’alto Polesine deriva poi secondo gli storici da “Mellaria a melle
colendo” frase di Plinio il Giovane che significa luogo dove si raccoglie il miele. Anche Bartolomeo Arrighi
nella “Storia di Mantova e la sua provincia” nel 1860 infine scriveva sulle pratiche degli apicoltori in primavera.

Le tipologie di miele prodotto in Polesine sono prevalentemente: acacia, millefiori. Nel Delta del Po si
raccoglie una buona quantità di miele di erba medica. In minori quantità si produce anche miele di acacia,
tiglio, melone.