Miele della collina e pianura veronese

Miele della collina e pianura veronese specialità scaligera

Categoria
Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vari tipo escluso il burro)

Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali
Miele della collina e pianura veronese

Territorio interessato alla produzione
Aree delle colline e della pianura di Verona soprattutto quelle interessate da coltivazioni frutticole.

Descrizione sintetica del prodotto
Il miele del veronese è un prodotto naturale semi liquido, vischioso, trasparente, dalla consistenza d’un denso
sciroppo. E’ caratteristico per il colore biondo intenso con sapore dolce, gradevole e dal profumo delicato e
persistente. La provenienza è costituita dal polline di diverse piante sia erbacee che legnose.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
Il miele s’ottiene per colamento naturale dai favi o per estrazione mediante centrifughe. La conservazione è
attuata normalmente in confezioni già sigillate e pronte alla vendita.

Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il condizionamento del
prodotto
L’estrazione del miele viene effettuata con gli “smelatori”, delle centrifughe. La raccolta avviene in appositi
contenitori e, successivamente, a mano o mediante l’ausilio di dosatori meccanici, posto in confezioni di vetro
chiuse, avvitando un coperchio metallico.

Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
I locali di lavorazione e conservazione del miele sono in normali ambienti aziendali adatti secondo le norme
sanitarie.

Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e
secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
E’ bene dare la parola a chi ha già parlato negli anni di apicoltura a Verona.
Il 17 marzo del 1930 si teneva a Verona una Conferenza su “Apicoltura e Agricoltura”, relatore era, anche, il
prof. E. Perucci che sviluppava il tema “L’apicoltura della provincia di Verona” e riportava questi dati: “Misi
in evidenza che nel veronese, così ricco di frutteti, richiedeva una maggiore diffusione degli alveari apistici,
limitati in quell’epoca (1930) a circa 5000 alveari…” Tale atto sta a dimostrare l’interesse per la funzione
dell’ape in quel stretto legame biologico tra l’impollinazione delle piante ortofrutticole e l’attività bottinatrice
delle api, dove il prof. Ghigi (1947) esclamava “ gli apicoltori non si stanchino di proclamare che il prodotto
del miele e della cera che le api forniscono loro è poca cosa di fronte al dono della frutta e delle sementi da
prato che le api forniscono agli agricoltori”.
“In provincia di Verona, l’apicoltura è esercitata da agricoltori, spesso frutticoltori, da amatori, come
attività marginale di svariate professioni, oppure da professionisti apicoltori, come vera attività industriale.
La produzione di miele che si aggira sui 2-3 mila quintali annui, di cera, 40-60 quintali, e, in pochi casi, di
gelatina reale e polline, sono gli scopi principali, ma non esclusi dell’allevamento delle api. . Chi vi si dedica
è sostenuto dall’indescrivibile fascino destato dall’insetto, celebrato da sempre come il più utile che si
conosca. Negli ultimi 25 anni la nostra apicoltura ha subito alterne vicende…nell’arco di tempo considerato
…si è verificata una ripresa…negli ultimi tempi si sono trasformati od allestiti migliaia d’alveari ogni
anno”.(Silvio Bonfante Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Verona “L’Apicoltura” Verona 1971)

“L’apicoltura interagisce come fattore economico sulle produzioni animali e vegetali veronesi…L’apicoltura
è esercitata da agricoltori, spesso frutticoltori, da amatori…dotati di parecchie centinaia di arnie…Gli
apicoltori veronesi hanno trovato nell’Associazione Provinciale Apicoltori (A.P.A.V.) sorta nel 1976, un
validissimo supporto, che li ha stimolati a migliorare la loro professionalità ed aumentare la consistenza del
patrimonio apistico….Una iniziativa particolarmente qualificante è stata la istituzione della annuale Festa
del Milele a Lazise (1984) e di analoghe manifestazioni a Boscocheiesanuova ed in altre località” (“Gli
allevamenti minori” Severino Fraccaroli capo IPA, Verona, Mario Bettini, APA, Verona –1988).