Mieli dell’Altopiano di Asiago

Mieli dell’Altopiano di Asiago ci raccontano la storia delle tradizioni di montagna

Categoria
Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro)

Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali
Mieli dell’Altopiano di Asiago.

Territorio interessato alla produzione
Altopiano di Asiago.

Descrizione sintetica del prodotto
Il miele di tarassaco è la prima dominante fioritura che si presta alla raccolta di nettare da parte delle api. Ha
profumo intenso e colore giallo-oro come il fiore da cui proviene; cristallizza facilmente.
In epoca immediatamente successiva si produce il miele di Millefiori, ricavato dagli innumerevoli fiorellini
di fieno; è un miele delicato, dal gusto rotondo e dal colore ambrato.
I Mieli dell’Altopiano di Asiago, contenendo anche una percentuale di melata di abete, è più scuro, più intenso di
sapore ed è l’ultima produzione stagionale sull’altopiano; è un miele molto pregiato.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
Gli alveari sono portati, secondo l’apicoltura cosiddetta nomade, in zone abbastanza periferiche (di modo
che non vi possano essere contaminazioni, l’ape è molto sensibile all’inquinamento) per il Tarassaco intorno
al 10 maggio e per il Millefiori durante i primi di giugno. Al termine del periodo di fioritura per il Tarassaco e
con il taglio del fieno per il Millefiori, si procede alla smielatura.
Tagliati, con la particolare lama adeguatamente riscaldata tramite immersione in acqua calda, gli opercoli, i
telaini si introducono nello smielatore, centrifuga in acciaio con all’interno sostegni per i telaini disposti
a raggiera azionata da una manovella esterna; il miele viene ricavato raccogliendolo dal foro posto sul fondo
del recipiente. Il miele viene quindi filtrato (anche più volte) per togliere i residui di cera con un filtro a rete.
Poi, all’interno di contenitori di acciaio, si lascia decantare e, trascorsi 4-5 giorni, si toglie la schiuma che si
forma in superficie. Quindi il miele è pronto per finire in vasetti: viene confezionato manualmente in
vasetti di vetro trasparente (il miele non teme la luce se non i raggi diretti del sole). E’ consigliato il consumo
entro 3 anni dalla data di invasettamento anche se l’elevata componente zuccherina del miele funge da
conservante naturale per il miele stesso e per altri alimenti,
Il miele Millefiori di Asiago rimane liquido fino ai primi freddi (la cristallizzazione invernale è garanzia di
qualità). Si presenta di colore bruno con riflessi rossicci, abbastanza trasparente. Le analisi evidenziano una
cospicua presenza all’interno di miele di trifoglio e di salvia selvatica per quanto evidenzino anche la
presenza di altri 1500 differenti tipi. Il gusto è saporito ma anche gradevole e delicato. E’ molto pregiato
perché caratterizzato da un particolare sapore dipendente dal tipo di fioritura dell’Altopiano e perché la
produzione in Asiago risulta limitata.
Il Tarassaco di Asiago, invece, si presenta di un giallo paglierino che schiarisce sempre di più man mano che
il miele cristallizza. Il miele cristallizza dopo 10-15 giorni e continua oltre. Solo nei pascoli di montagna si
può ottenere un Tarassaco ad elevato grado di purezza, i prati infatti si ricoprono di pissacàn colorandosi di
un intenso giallo non riscontrabile in pianura o in collina. Il gusto di un particolare dolce-amarognolo.

Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il condizionamento del
prodotto
Smielatrice in acciaio anche azionata a motore; Lama disopercolatrice; Filtro a rete metallica; Contenitori per
alimenti. Vasetti di vetro con coperchi in latta rivestita, (usualmente da 0,5 o da 1 kg).

Previa misurazione del tasso di umidità, il miele si lascia “decantare” in appositi maturatori di acciaio
affinché vengano a galla bolle diaria, residui di polline e cera, che vengono così rimossi dalla superficie del
prodotto il quale viene successivamente invasettato in contenitori di vetro.

Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
I locali in cui vengono svolte tutte le fasi di lavorazione sono a norma di legge e perfettamente idonee, sotto
il profilo igienico-sanitario, allo scopo a cui sono destinate.

Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e
secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
Esistono certificati di analisi e autorizzazioni sanitarie e veterinarie, nonché notizie storiche che dimostrano
che questa attività è svolta in maniera omogenea da più di 25 anni. Uno dei primi documenti ufficiali è
un riconoscimento rilasciato all’Apicoltura Guoli Giacomo in seguito alla partecipazione ad una mostra di
prodotti locali svoltasi ad Asiago, recante la data 14 agosto 1927.

Il miele di tarassaco è la prima dominante fioritura che si presta alla raccolta di nettare da parte delle api. Ha
profumo intenso e colore giallo-oro come il fiore da cui proviene; cristallizza facilmente.
In epoca immediatamente successiva si produce il miele di Millefiori, ricavato dagli innumerevoli fiorellini
di fieno; è un miele delicato, dal gusto rotondo e dal colore ambrato.
Il miele di Alta Montagna, contenendo anche una percentuale di melata di abete, è più scuro, più intenso di
sapore ed è l’ultima produzione stagionale sull’altopiano; è un miele molto pregiato.