Pisello di Borso del Grappa

Il Pisello di Borso del Grappa è un prodotto agroalimentare tradizionale italiano P.A.T. della regione Veneto

Categoria
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati.

Nome del prodotto, compresi sinonimi o termini dialettali
Pisello di Borso del Grappa.

Territorio interessato alla produzione
Territorio Comunale di Borso del Grappa.

Descrizione sintetica del prodotto
La definizione di “biso di borso” – Pisello di Borso del Grappa – viene applicata esclusivamente ai baccelli della specie “pisum sativum l.”
Il numero medio di baccelli per pianta è di 5-6 mentre il numero medio di semi per baccello è di circa 6.
Rispetto ai piselli che normalmente si trovano in commercio, il prodotto finito si presenta meno acquoso, più
concentrato e particolarmente dolce.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
La particolare dolcezza del Pisello di Borso del Grappa, dalla quale dipende la sua fama, è attenuta anche grazie ai metodi di
coltivazione che prevedono la semina autunnale sulle colline riparate, rivolte verso sud, dove la particolare
giacitura dei terreni, l’assenza di nebbie e la felice esposizione favoriscono tale caratteristica. Le tecniche
agronomiche utilizzate sono quindi tradizionali, senza impiego di pesticidi e concimi chimici di sintesi e sono
effettuate su terreni che da almeno dieci anni non sono interessati da leguminose in genere.
Il prodotto non è poi soggetto a trasformazioni poiché è destinato al consumo allo stato fresco.

Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione ed il condizionamento del
prodotto
I piselli si vendono quindi in cassette di cartone del peso di ca. 5 kg. L’imballaggio usato deve essere nuovo ed
il prodotto deve essere privo di foglie e steli. All’interno della cassetta deve essere presente la fascia con il
marchio tipico, il nome e dati dell’azienda e del socio produttore, nonché la data di raccolta.

Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
I prodotti si vendono infatti allo stato fresco o talvolta possono essere conservati alcuni giorni nelle celle
frigorifere utilizzate normalmente per prodotti orticoli.

Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e
secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
Il Pisello di Borso era conosciuto fin dai tempi della Serenissima Repubblica Veneta, quando veniva offerto
con il riso al Doge in occasione della festa di San Marco. Anche nel “Trattato della Natura de’ cibi” di
Baldassarre Pisanelli del 1659 si trovano riferimento ad un pisello particolarmente dolce proveniente dalla
zona di Borso. Altri documenti disponibili attestano che il Pisello è a Borso sin dal 1800.
La maggiore manifestazione che oggi vede protagonista il prodotto è “La mostra del mercato del Biso” che si
svolge durante il mese di giugno.

La particolare dolcezza di questo pisello, dalla quale dipende la sua fama, è attenuta anche grazie ai metodi di
coltivazione che prevedono la semina autunnale sulle colline riparate, esposte verso sud, dove la particolare
giacitura dei terreni, l’assenza di nebbie e la felice esposizione favoriscono tale caratteristica.